Compensi più alti per gli avvocati telematici che utilizzano tecniche informatiche «che agevolano la consultazione o la fruizione» degli atti. Guadagni più elevati anche per i legali che assistono una pluralità di soggetti.
Soglie minime a cui il giudice deve far riferimento nella liquidazione dei compensi. Più basse opportunità di deroga ai minimi tabellari. Queste le principali novità contenute nel decreto sui parametri per la professione forense (37/2018), pubblicato ieri nella Gazzetta Ufficiale n. 96. I nuovi parametri vanno a modificare il decreto 55/2014 (la legge prevede che i parametri siano ridefiniti ogni due anni su iniziativa del Consiglio nazionale forense). I nuovi parametri, come detto, premiano gli avvocati che depositano atti in modalità telematica, prevedendo un aumento «del 30% quando gli atti depositati con modalità telematiche siano redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale all'interno dell'atto, nonché la navigazione all'interno dell'atto». Sono, poi, fissate soglie inderogabili per quanto riguarda i ribassi da operare in confronto ai parametri fissati. Infatti, l'articolo 1 del decreto sostituisce le parole «possono essere diminuiti, di regola, fino al 50%» con «possono essere diminuiti, in ogni caso non oltre il 50%». L'articolo 5 individua la disciplina da seguire per le parcelle dei legali nei procedimenti di mediazione e di negoziazione assistita (si veda tabella in pagina per i riferimenti numerici). L'articolo chiarisce che «l'attività svolta dall'avvocato nel procedimento di mediazione e nella procedura di negoziazione assistita è di regola liquidata in base ai parametri numerici» di cui alla allegata tabella al decreto. In questo modo vengono stabiliti dei compensi certi per questo tipo di procedure, che vanno da 60 euro per la fase di attivazione di un procedimento fino a 1.100 euro di valore a 3.195 euro per la conciliazione di una lite da 260 a 520 mila euro. Infine vengono stabilite soglie di aumento dei compensi più alte rispetto al vecchio decreto. Infatti, sono previsti aumenti del 30% (anziché del 20) fino ad un massimo di dieci soggetti e del 10% (anziché del 5) per ogni soggetto oltre i primi dieci.